La decisione di chiudere la parte di passeggiata a mare della fascia di Rispetto ha fatto discutere parecchio la gente di Pra’. Da più parti si sono alzate lamentele e dubbi e in molti hanno temuto, con un pizzico di pessimismo giustificato da anni di oblio per il nostro territorio, che la chiusura potesse diventare permanente o che comunque la risoluzione del problema potesse avere tempi di realizzo paragonabili a quelli del container radioattivo, tanto per fare un esempio recente.
Pare, invece, che il disagio stia per terminare, forse anche grazie alle proteste organizzate dal Comitato per Pra’, e che presto potremo tornare ad usufruire di un pezzo della nostra delegazione molto importante per tutti.
Supra’tutto ha sentito al riguardo Gino Parodi presidente di Pra’ Viva per farsi raccontare cosa è successo e per fare con lui il punto della situazione. «Dopo il forte vento che si è abbattuto sul nostro territorio, con raffiche anche di quasi 150 km/h» ci spiega Parodi «una delle 55 palme lunghe della Fascia si è abbattuta. Abbiamo fatto intervenire i Vigili del Fuoco per far rimuovere il tronco della pianta e per procedere al suo smaltimento. Durante l’intervento di rimozione, i Vigili del Fuoco, hanno effettuato un sopralluogo di monitoraggio su tutte le 55 palme lunghe, le 20 palme basse e i pini marittimi, verificando che tutte le palme lunghe, parte delle palme basse e buona parte dei pini marittimi, avevano le radici fuori dal terreno a causa del forte vento. Le piante risultavano quindi pericolanti e molto pericolose per l’incolumità della gente tanto che gli stessi Vigili nel loro verbale hanno decretato che la pista ciclabile dovesse essere chiusa». «Il problema a questo punto» prosegue il Presidente di Pra’ Viva«stava nel fatto che, per i vincoli imposti dalle commissioni ambientali, laddove c’è una pianta non è permesso né eliminarla né sostituirla con una di altro tipo. Quindi occorreva rimettere in sicurezza le palme presenti o sostituirle con delle altre. Tutto questo come è immaginabile ha dei costi e quindi il Comune ha dovuto reperire 25’000 euro per far mettere in sicurezza le 55 palme lunghe, le 20 corte e i pini marittimi». Gli interventi di messa in sicurezza consisteranno nel reintrodurre le radici fuoriuscite delle piante, nel costruire intorno a ciascuna pianta un “castello” per proteggerla dal vento e di inserire in testa alle palme lunghe uno speciale anello che farà in modo che, nel caso di rottura della parte superiore, questa rimanga comunque vincolata alla pianta stessa. I lavori per effettuare queste operazioni di messa in sicurezza dovrebbero terminare sicuramente entro il 2013.
di Luca Cambiaso
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