Elettrificazione delle Banchine: la pazienza è la virtù dei forti, ma qui si esagera!

Niclo Calloni–

Da decenni, ormai, subiamo quotidianamente i disagi relativi all’inquinamento acustico ed atmosferico generati dall’operatività del porto.   Nonostante l’impegno profuso dai Praesi alla ricerca di un dialogo costruttivo basato sul reciproco rispetto e la disponibilità costante volta ad individuare percorsi di miglioramento delle condizioni ambientali e della qualità della vita nei sestieri del paese, tutto questo non è ancora sufficiente.

Nel prendere atto che qualcosa sia cambiato e altro stia ancora cambiando, è necessario tenere alta la guardia e vigilare affinché le promesse della varie Autorità non cadano nel vuoto e vengano invece realizzate nei tempi dovuti. Uno dei punti fondamentali sui quali la FondAZione PRimA’vera si è costantemente battuta è la necessità di mitigare e, ove possibile ridurre a zero, i rumori generati dal terminal container e le emissioni di gas combusti dalle ciminiere delle navi all’ormeggio per operazioni commerciali. E’ noto infatti che le navi, per supplire alle loro necessità di energia elettrica per i servizi di bordo durante la permanenza in banchina, la producono tenendo in funzione i diesel- generatori ausiliari.    Ci sono Direttive dell’Unione Europea che hanno invitato tutte le Autorità Portuali dei paesi costieri a dotarsi, entro il 2015,di sistemi di alimentazione elettrica delle navi da terra, mediante quello che in gergo viene definito “Cold Ironing” o sistema di alimentazione “Shore to Ship”.    Si tratta, in pratica, di collegare le navi che svolgono attività commerciali in banchina ad un sistema di alimentazione di energia elettrica fornita da una rete apposita a terra, in modo da evitare l’utilizzo dei diesel-generatori di bordo, eliminando così le fonti di inquinamento acustico e atmosferico da essi derivati. Supra’Tutto scrisse su questo tema già nel 2014, quando riportò la promessa dell’Autorità di Sistema Portuale di far parti re il progetto l’anno successivo il 2015, però fu solo nel novembre del 2016 che l’Autorità di Sistema Portuale inserì nel bilancio preventivo del 2017 i 12 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine del porto di Pra’.   Solo a marzo del 2018, gli anni intanto passano, l’Autorità di Sistema Portuale ha dato il via alle attività indicando che i lavori sarebbero partiti dopo 150 giorni, quindi a settembre ma a luglio, guarda caso, la data d’inizio dei lavori era già stata spostata a novembre.

Adesso siamo a novembre ma lavori relativi all’elettrificazione delle banchine, nel terminal non se ne vedono, però il Presidente di Autorità di Sistema è venuto a Pra’ a brindare per concessione di nuove aree al Gruppo Spinelli la cui operatività rappresenta una delle più grandi sorgenti di inquinamento davanti alle case del borgo di Palmaro.   Considerato che i lavori di elettrificazione delle banchine hanno una durata prevista di 14 mesi, ci chiediamo quanti anni ancora dovremo attendere?