Parroco Don Claudio Valente.
Giovedì 17 Marzo presso il museo Diocesano di Genova si è svolta la presentazione del restauro della statua dell’Ecce Homo custodito nella Chiesa dell’Assunta di Pra Palmaro.
Come è stato scritto nell’invito alla presentazione si è trattato di un “recupero estremo” a causa delle pessime condizioni di conservazione dell’opera. Il lavoro è stato curato da un esperto restauratore il dottor Nino Silvestri nel suo Laboratorio in S. Maria in Via Lata a Carignano sotto la supervisione del Sovrintendente dott.Gianluca Zanelli. Era presente e ha contribuito all’illustrazione dell’opera il dott.Daniele Sanguineti dell’Università di Genova.
Il restauro è stato reso possibile dal contributo dei parrocchiani e dell’Associazione GenovApiedi.
Perché un “recupero estremo”? Quando più di due anni fa il dott. Silvestri ha ritirato l’opera per portala nel suo laboratorio si è trovato davanti un’immagine che dava addirittura l’impressione di essere non di legno, ma di cartapesta: le dita affondavano nella materia…In realtà l’oggetto era di legno ma aveva subito negli anni un attacco formidabile da parte dei tarli per tamponare il quale nel tempo erano state sovrapposte tinte, tele e perfino del nastro adesivo. Comunque tutto questo lo ha in qualche modo tenuto insieme. Il dottor Silvestri e la sua equipe lo ha riportato all’originale bellezza facendone riemergere il suo importante valore artistico, oltreché spirituale. Poiché rimane comunque un oggetto delicato e fragile è stato necessario collocarlo in una teca climatizzata.
Un nuovo problema sarà la collocazione nella nostra chiesa parrocchiale. La nicchia dove era custodito presenta una notevolissima umidità. Si dovrà studiare con persone competenti il lavoro necessario per dare all’Ecce Homo la sua giusta sistemazione, protetta, sicura, dignitosa.
Quanto all’attribuzione il dottor Sanguineti ha fatto varie ipotesi. Si tratta comunque di un’ opera di valore, pregevole e molto bella databile intorno alla metà del ‘600.
L’immagine resterà esposta in una sala al primo piano del Museo Diocesano in Via Tommaso Reggio per il tempo necessario a individuare nella nostra Chiesa il posto più idoneo ove posizionarlo.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno realizzato il restauro, alla Soprintendenza e all’Ufficio Beni Culturali della nostra Diocesi e in particolare alla Dottoressa Grazia Di Natale, all’Associazione GenovApiedi e soprattutto ai parrocchiani che hanno dato il loro contributo e che ora non vedono l’ora che l’Ecce Homo possa presto tornare a casa a raccogliere sguardi e preghiere come ha fatto nei secoli.
Tutti i parrocchiani dell’Assunta e non solo, sono molto affezionati a questa scultura, che riproduce in modo realistico l’umanita’ dolente di Gesu’…ricordo che da bambina la osservavo per lungo tempo, assorta nel contemplarla e mi dava una sensazione di sofferenza, ma non negativa del tutto: una partecipazione emotiva. Quando è stata tolta dalla sua sede, la mancanza della scultura si faceva davvero sentire. Siamo lieti di venire a sapere che presto ritornerà ad essere collocata nella nostra Chiesa Assunta,e che potremo riprendere questa particolare devozione verso l’immagine di Cristo, uomo flagellato, vilipeso, sanguinante,che irradia Amore per tutti noi.
Crescendo nella Parrocchia di N.S.Assunta di Palmaro da quando ero un piccolo chierichetto, ho sovente avuto modo di osservare l’ECCE HOMO che si trovava nella nicchia posta all’ingresso a destra della Chiesa. Mi ha sempre colpito l’espressività del volto, l’espressione del dolore della Passione e la sua condivisione di quello umano, la consolazione per chi si soffermava a pregare. Da piccolo mi voltavo a guardarlo o mi ponevo accanto, quando i miei genitori mi portavano a Messa. Poi non l’ho mai lasciato, quando, da solo, entravo da quella porta e Lui era li ad aspettarmi.
Ho anche immaginato che avesse un valore storico e artistico , oltre il significato religioso e l’affetto per una presenza di conforto e di fede. Spesso siamo distratti rispetto alle opere d’arte che abbelliscono le Chiese della nostra delegazione. Ora ne abbiamo conferma dai lavori di restauro e datazione dell’opera. Quel Cristo mi ha accompagnato e protetto nella mia crescita, fino alla maturità. Spero che dopo il restauro torni presto tra le cose a noi care. Quando le nostre famiglie ci educavano alla “timanza” e al “rispetto” verso i simboli della religione e della fede si trovava il tempo per soffermarsi davanti alle bellezze artistiche dei luoghi di culto. Vorrei tornare anche io presto davanti all’ECCE HOMO per unire il mio sincero ringraziamento a quello dei molti parrocchiani dell’Assunta che l’hanno sempre pregato con devozione e affetto.
Anch’io sono cresciuta nella Parrocchia dell’Assunta e sono particolarmente felice che in Chiesa faccia ritorno, riportata a nuova vita, un’opera che ha indubbiamente una valenza storica e artistica, oltre al significato affettivo, direi “famigliare”, che riveste per noi Palmaresi. So che la struttura è stata liberata dalle aggiunte incongruenti, ne è stato risanato il supporto e soprattutto sono state riportate alla luce le cromie originarie, con un’opera di restauro sapiente che coniuga abilità, conoscenza del contesto storico-artistico e molto, molto amore per la materia da guarire. E’ sempre un piacere veder sottratto un bene artistico, per di piu’tanto caro, alla poverta’ di risorse economiche (ma anche culturali) che abbandona al degrado tante splendide testimonianze del nostro passato. Spero di vederlo presto.