Velocifero –
E’ frequente, specie il sabato mattina, incontrare amici e parenti nel centro storico di Pra’ che “ritornano al paese” e si fermano a parlare, sorridono, e quando è l’ora di tornare ad Arenzano, a Cogoleto o altro, dove si trasferirono ai tempi in cui la nostra bella Pra’ venne stuprata dalla discarica portuale e dalle colate di cemento sulle colline, indugiano, e se ne tornano a casa con il magone. Perché il posto in cui sei nata/o, specie se così speciale come Pra’, ti resta sempre nell’anima, e più passano gli anni e più riaffiora con struggente vividezza. Non stupisce quindi se Giuliano Boffardi, cultore di storia locale e di poesia, “praese per 35 anni”, con importanti trascorsi politici quale Presidente della Circoscrizione di Pra’, e poi Deputato e Senatore della Repubblica, abbia sentito la necessità, dopo anni di residenza in quel di Pegli, di scrivere una bella poesia che si intitola, guarda caso, proprio “Ritorno a Pra’. L’ha pubblicata sul suo libro “4+1”, un “divertimento poetico” edito a novembre 2019, insieme ad altri due scritti genuinamente praesi “La Croce Verde Praese” e “Il sudore delle colline”, ma poi anche, ne “Immagini in rima”, del dicembre del 2020, ha proseguito con “Punta Martin” e “Branega”. Tutte bilingue italiano e genovese.
La sua prefazione di “Ritorno a Pra’ “ la dice tutta sulla sua “saudade praese”: << Oggi mi sono svegliato praese (e non praino: son nato a Sestri Ponente), ma considero Pra’ un po’ anche mia. E ho buttato giù due versetti in genovese. Ricordo quando, da ragazzo, salivo la crosa per Fagaglia, con un bastone e un cestino per raccogliere insalata e frutta. Ora sono ritornato a guardare gli alberi e i prati, a respirare l’aria buona e ad assaporare il silenzio. Quando ero bambino, correvo sempre lungo la strada, come nella vita, ed ero allegro e il tempo non finiva mai. Ma ora è finito e da vecchio, il passo lento, mi piace fermarmi qui, non mi interessa più raggiungere la vetta. In pace guardare il cielo, accarezzare il vento e sciacquare ogni nuvola (i brutti pensieri) in mezzo al mare>>.
Ritorno a Pra’
Di tempo ne è passato da quando ero un ragazzino e andavo su per le crose della mia Pra’.
Avevo un bastone lungo e un cesto per la frutta e l’insalata raccolta.
E di nuovo sono in Fagaglia, sulla collina, a guardare ancora quegli alberi e i prati vicini, di nuovo a respirare quell’aria fina, ad assaporare il silenzio della mattina.
Da giovane, mi ricordo (ero un ragazzino…) salivo su per la strada di corsa, volevo sempre correre, sempre eccitato, e il tempo non finiva mai (…e ora è finito!).
Da vecchio sono tornato, il passo è lento, mi piace fermarmi qui (non più nella vetta), in pace guardare il cielo, accarezzare il vento e sciacquare via ogni nuvola in mezzo al mare.
Pensieri ed emozioni… Pra’ rimarrà per sempre nel cuore di chi qui ha vissuto. È bello poter condividere pensieri ed emozioni, ricordi e immagini. Grazie per aver dato a tutti i lettori di SUPRA’TUTTO la possibilità di leggere queste bellissime poesie e l’invito a continuare leggendo altri scritti del caro Giuliano Boffardi, una persona che ha amato profondamente Pra’ e ha cercato insieme a don Giorgio di “limitare i danni” il più possibile. È a loro che dobbiamo la FASCIA DI RISPETTO, che prima di diventare Canale di calma e Parco è stata un’idea, un azzardo, un sogno, perché in quegli anni nessuno parlava di rispetto per i cittadini e per la loro quotidianità, per la loro qualità di vita… Visto che ancora oggi dobbiamo lottare per scongiurare
altro scempio, ci possiamo rendere conto del coraggio che allora hanno dimostrato. E quanto agli “esuli” che ritornano penso che sia inevitabile ritornare sui luoghi che custodiscono le nostre radici perché come si legge nell’Inno di Pra’: “….solo a Pra’ me sento in casa e posso respiâ… “