Luciano Bozzo #
Io sto qui e aspetto Bartali, scalpitando sui miei sandali…canta Paolo Conte in una famosa canzone dedicata al celebre corridore toscano che ha fatto la storia del ciclismo e anche dell’Italia.
Se per ragioni anagrafiche io non posso raccontare di aver visto in azione i campionissimi Coppi e Bartali, ricordo però che da bambino mio padre mi portò a vedere il passaggio del Giro d’Italia davanti alla vecchia stazione ferroviaria di Pra’ in un pomeriggio di metà anni 70; quel giorno mi ritrovai quindi insieme a tanta gente che aspettava in piedi di veder sbucare e correre i campioni del momento che allora si chiamavano Eddy Merckx, Felice Gimondi, Franco Bitossi. Visto con gli occhi di un bambino di allora, quel passaggio del Giro d’Italia fu innanzitutto una lunga attesa resa meno insopportabile dai commenti della gente sulla leggendaria forza del “Cannibale”, sulla tenacia del suo principale rivale italiano e dai pronostici su chi si sarebbe presentato per primo sul lungo rettilineo della Via Pra’; quindi il passaggio del gruppo, improvviso, fulmineo, una massa compatta di biciclette e di atleti lanciati a tutta velocità , tra i quali qualcuno si vantava di avere riconosciuto questo o quel campione.
Il Giro d’Italia è passato da Pra’ innumerevoli volte già a partire dagli esordi della manifestazione; se infatti la grande corsa forse non passò per il nostro paese nella prima edizione del 1909 (dove però una delle otte tappe disputate portò i corridori da Genova a Torino) o in quella successiva che pure vide una tappa da Genova a Mondovì che già potrebbe essere passata da queste parti, di sicuro quei pioneri del ciclismo attraversarono Pra’ nella terza edizione visto che il 19 maggio del 1911 si svolse una tappa da Genova ad Oneglia che, per la cronaca, fu vinta da tale Giovanni Rossignoli. Se quella fu, con buona probabilità, la prima volta del Giro a Pra’, l’ultima è stata invece il 21 maggio dell’anno scorso (tappa da Collecchio a Savona).
A distanza di un anno la Via Pra’ è tornata a tingersi di rosa, domenica 9 maggio in occasione della seconda tappa del Giro che andava da Albenga a Genova. I corridori sono passati per Pra’ all’incirca tra le 16,15 e le 16,20 e anche se sono passati tanti anni e anche se le nefaste conseguenze del doping hanno un pò attenuato la passione ed il tifo per questo sport domenica pomeriggio sono stati in tanti ai bordi della strada ad ingannare l’attesa del Giro discutendo su chi sia più bravo tra Nibali, Basso o Contador e facendo pronostici su chi si sarebbe presentato per primo sull’insidiosa chicane del cantiere di Via Pra’: perchè comunque la grande corsa in rosa è da sempre un pezzo della storia e dell’anima degli Italiani.
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