Dei delitti e delle pene: il caso Delfino

Redazione –

In Italia stiamo affrontando seri problemi nella gestione dei criminali con patologie mentali gravi, e cio da quando i cosiddetti ospedali psichiatrici giudiziari sono stati chiusi…ove sia stata scontata in carcere la maggior parte della pena, sorge il dilemma di come custodire e curare questi detenuti, che in linea teorica, vengono inseriti in strutture non coercitive, con facolta’ di uscire liberamente, pur se i delitti commessi appaiono raccapriccianti. E’ il caso della Rems di Pra’, ex Istituto Santa Caterina, dove da alcuni giorni viene ospitato, dopo 16 anni di detenzione, Luca Delfino, nonostante le forti proteste degli abitanti vicini, che nutrono forte preoccupazione per la reiterazione di azioni violente.

Cesare Beccaria, grande illuminista, ci rammenta che la pena inflitta al reo deve avere finalità rieducative e non punitive, ma il rischio della mancata contenzione di queste persone e’ alto, specie se collocati nei pressi di un centro abitato. L’umana pieta’ e’ tanto per la vittima che per l’accusato, a cui vanno comunque assicurate le terapie giuste (ma pare che Delfino abbia dichiarato di non voler assumere farmaci!), mentre l’intera società non puo’ farsi carico di spiacevoli conseguenze: Dio non voglia, la reiterazione del reato. Vi sono moltissimi precedenti, uno dei protagonisti del massacro del Circeo, Andrea Ghiara, un volta scontata la pena, usci’ ed addirittura, gli fu affidato, dai servizi sociali la sporadica consulenza con persone portatrici di problematiche di natura psicologica(incredibile!)…Ripete’ l’uccisione di due donne.

Recentemente, ha colpito la vicenda della psichiatra Barbara Capovani, 55 anni, di Torre del Lago, madre di tre figli, che dirigeva il servizio di diagnosi e cura dell’ospedale Santa Chiara di Pisa; venne barbaramente uccisa da un ex paziente a colpi di spranga, Gianluca Paul , 35 anni: nel suo curriculum atti persecutori,e violenza sessuale su minore, oltre ad un profilo paranoide e disturbato, come emerge dai social. Un delitto annunciato?

Non mi esprimo, ma ritornando al nostro caso praese, il Municipio si e’ espresso all’unanimita’ contrario all’ingresso della REMS, la faccenda ha attirato l’interesse dei media per la sua atipicita’, a livello anche nazionale. Stupisce la decisione, perche’ in passato, si ventilò l’ipotesi di collocare Delfino a Calice Ligure, dove si sta completando un altra struttura similare, che pero’ sarebbe piu’ isolata rispetto ad un contesto abitativo…al solito, si dice che si fara’, e poi non si fa nulla, i cittadini si fanno sentire, ma sembra che ai governanti interessino maggiormente le parate, le passerelle alla Foce, le bandiere Blu , i numeri del turismo… I social trasudano autocompiacimento per questa o quella iniziativa, ma ci chiediamo, noi abitanti di Pra’, se la sicurezza della popolazione non sia invece LA PRIORITA’. Del resto, ultimamente , piove sul bagnato, anzi, diluvia, sempre sul Ponente: un giorno il rigassificatore, l’altro i cassoni, poi il cantiere sul dentino, mentre le navi continuano a sputare fumo tossico e la passeggiata, parco delle Dune, procede a singhiozzo.  Sono esempi, ma si legge un accanimento, misto ad indifferenza, per le sorti del nostro territorio. Auspichiamo che questa persona possa veramente trovare riabilitazione ed equilibrio , ma lontano da qui, per favore, siamo gia’ sommersi di problemi. Qualcuno si metta una mano alla coscienza. Delfino a Pra’ anche no, grazie.