Redazione –
Il Dottor Giuseppe Danesi, con decorrenza 1 Aprile 2020, avviandosi al pensionamento, ha lasciato la carica di Amministratore Delegato di PSA Genova – Pra’, posizione che rimane per il momento vacante. Il Dottor Danesi continuerà a sostenere le attività del Gruppo PSA in Italia in qualità di membro del Consiglio di Amministrazione delle entità italiane, continuando a rappresentare PSA all’interno delle diverse organizzazioni di categoria e a coltivare i rapporti con i vari stakeholder. Danesi conclude il suo incarico dopo aver battuto il record assoluto di tutti i tempi nella movimentazione dei container a Pra’, facendone il porto container più grande d’Italia. Sotto la sua guida, PSA Genova – Pra’ ha intrapreso e consolidato un programma di potenziamento e di investimenti volto a trasformare il terminal in una struttura pronta per affrontare le sfide future, ma anche importanti interventi volti a mitigare l’impatto ambientale sulla Delegazione di Pra’, come la sostituzione dei mezzi di piazzale diesel con nuovi mezzi elettrici. Fondamentale anche il suo ruolo nella modifica della denominazione del terminal e della ragione societaria in “PSA Genova – Pra’”, e nel sostegno e partecipazione al “Pra’lmarium”, il Tavolo Tecnico per Pra’ – Palmaro, nell’ambito del quale PSA sta prendendo provvedimenti per limitare la velocità dei camion sul viadotto autostradale di Pra’ ed effettuando prove sperimentali, insieme al Consiglio di Comunità Praese, per l’adozione di “cicalini bianchi” su tutti i mezzi di movimentazione del terminal praese. Nei primi anni di servizio a Pra’ il Dottor Danesi si è frequentemente trovato ai ferri corti con alcuni cittadini locali in relazione all’inquinamento acustico notturno generato dalle operazioni portuali. In seguito, anche grazie agli ottimi rapporti stabiliti e consolidati con la FondAzione PRimA’vera, ha imboccato un percorso di grande attenzione verso la comunità di riferimento, quella praese, che gli è valso il conferimento del “Premio Cittadinanza Praese” da parte della FondAzione stessa. Nell’occasione della consegna del premio, visibilmente emozionato, dichiarò: «Io sono passato da un avviso di garanzia per rumore mandatomi da un PM, avviso notificato dopo due mesi che ero qua, ad un percorso che ha portato ad una collaborazione comune con i praesi, quindi ho vissuto tutto sulla mia pelle, però devo dire che la mia azienda e i miei collaboratori hanno sempre sentito Pra’ vicina e vogliamo che il rapporto migliori e continui a migliorare ancora di più». Nella sua veste di membro del Consiglio di Amministrazione di PSA Italia il Dottor Danesi potrà fare ancora molto per migliorare ulteriormente le relazioni tra porto e città a Pra’, per cui, oltre ai migliori auguri per il futuro, gli diamo fin d’ora l’arrivederci a Pra’.
Danesi aveva cominciato maluccio con Prà e era anche stato ingannato dai nomi sbagliati e non si curava di Prà. Poi ha capito e ha cambiato registro e le cose sono molto migliorate. Ravvedersi e cambiare idea è una qualità delle persone intelligenti, e Danesi sicuramente lo è.
Prima di Danesi tutti quelli che hanno comandato nel porto di Prà se ne sono sempre fregati altamente di Prà e dei praesi. Danesi è il primo che ha fatto qualcosa di buono per Pra e gliene va dato atto. In fondo chi ha fatto i disastri è stato il consorzio del porto e non l’azienda che ci opera. Speriamo che possa fare ancora qualcosa per Prà.
Beh certo…lui ha trovato una situazione.
Ma chi ha veramente fatto lo scempio sono stati coloro che hanno detto si. Ad un porto containers al posto di una meravigliosa spiaggia.
Danesi ha fatto e fara’ sicuramente qualcosa di buono per Pra’.
Poi ovviamente, non e’ Madre Teresa di Calcutta,.ma in manager che ha obiettivi di sviluppo.
Danesi non è di Prà e sicuramente di Prà non gliene importa più di tanto visto che lui deve far funzionare la società. Però confronto a tanti parolai politici almeno ha fatto qualcosa per Prà. Poteva fregarsene e fare come i suoi predecessori che non hanno mai fatto niente e i politici e i comunalmunicipali gli hanno sempre lasciato fare tutto.