Costa Concordia: tutto è pronto per l’approdo nel porto di Pra’

Luciano Bozzo #

Ormai ci siamo: tra poche ore l’enorme relitto della Costa Concordia farà il suo ingresso nello specchio acqueo del porto di Pra’ e verrà ormeggiato sul lato interno della diga foranea nell’estremo di levante, proprio davanti al sestiere di Longarello ed allo storico fortino di Castelluccio che, com’è noto, segna il confine tra Pra’ e Pegli. Ma non si tratterà di una festa.
Il Comandante praino Niclo Calloni ha introdotto la conferenza stampa indetta a Pra’ dalla Fondazione Primavera il 24 luglio dicendo che: “Il corteo navale che sta accompagnando la Costa Concordia in avvicinamento alle nostre coste a me sembra un grande corteo funebre“,  il che è tanto più vero se si pensa che con buona probabilità il grande relitto cela ancora al suo interno il corpo dell’ultima delle 33 vittime dell’assurdo naufragio dell’Isola del Giglio di due anni e mezzo fa. Quella che era fino a pochi anni fa un vero gioiello di Costa Crociere e della marineria tutta assume oggi le lugubri sembianze di una enorme bara, una bara d’acciaio, un gigante del mare morente lungo 290 metri. Tanto per fare un raffronto con la protagonista di un altro terribile naufragio, il Titanic, che colò a picco nel 1912 giusto un secolo prima della Concordia, era lungo 270 metri ma aveva una stazza 3 volte inferiore a quella della Concordia che per lunghezza si avvicina anche alla portarei nuclerare statunitense Nimitz lunga 333 metri.
Ma come tutte le cose che riguardano la vita degli uomini anche questo evento della Concordia offre diverse sfaccettature e numerosi punti di vista e così accanto all’aspetto del lutto, della tragedia e della vergogna che accaddero nel gennaio di due anni fa oggi si può anche apprezzare lo sforzo ed i risultati dell’ingegneria navale grazie alla quale il grande mostro è stato di nuovo rialzato sulla linea dell’acqua e trasportato per il suo ultimo, anzi penultimo viaggio come fosse una gigantesca chiatta trainata per il mare da due grandi rimorchiatori e accompagnata complessivamente da un corteo di 14 imbarcazioni.
Una chiatta che, secondo i dati riportati dalle tv nazionali, dovrebbe dare lavoro a 50 aziende ed a circa mille persone coinvolte a Genova ed in Italia nella demolizione e nel riciclo dell’80 – 90 % dei materiali che costituiscono la nave.  In questo contesto si inserisce la richiesta del Municipio VII Ponente (Voltri, Pra’, Pegli) perchè una parte delle maestranze impiegate nei lavori sia presa tra i residenti del Municipio, ovvero del territorio che ospiterà la nave per 4 o 5 mesi e che sta soffrendo particolarmente la crisi occupazionale di questi anni.   Vedremo nel prossimo futuro se questa richiesta avrà avuto una risposta positiva; al momento di sicuro c’è che la CULMV, la compagnia dei portuali genovesi, che dovrebbe essere massicciamente impiegata nella prima fase della demolizione, ancora oggi, ad un giorno dall’approdo della nave in porto, ci risulta non aver ancora ricevuto la comunicazione e le autorizzazioni ufficiali per poter prendere parte ai lavori.
Altri aspetti positivi, in particolare per Pra’ sono la grande visibilità, a livello nazionale e mondiale, che questo evento sta concedendo e concederà ancora alla nostra Delegazione e la massiccia presenza di persone tra lavoratori, giornalisti e anche semplici curiosi potenzialmente in grado di portare nuova linfa all’economia ed in particolare al commercio locale.
Tornando all’arrivo della nave pare ormai certo che la Concordia raggiungerà la nostra costa nella notte tra sabato e domenica o alle prime luci dell’alba di domenica 27 luglio.
L’elaborata manovra di ingresso nel porto di Pra’ inizierà comunque solo con la piena luce del mattino.  Il primo passo avverrà qualche miglia all’esterno alla diga foranea; i due grandi rimorchiatori d’altura che stanno trascinando il relitto fino a qua si sganceranno dalla nave che sarà presa in carico da almeno quattro rimorchiatori della Compagnia dei piloti del porto di Genova:  due a poppa e due a prora.  La nave eseguirà quindi una lunga manovra di evoluzione con il conseguente ingresso nel porto da Voltri, di poppa in retromarcia.  In tal modo attraverserà tutto lo specchio d’acqua del porto fino al punto di arrivo nell’estremo di levante. Una manovra particolarmente delicata vista la mole della nave e che dovrebbe durare tra le 5 e le sei ore.
E’ curioso notare che la Costa Concordia viene a morire nella stessa città in cui nacque a pochissimi chilometri di distanza dai cantieri di Sestri Ponente dove fu varata nel 2005 e che a guidare il suo viaggio nel porto di Pra’ sia Gianni Letich, proprio il pilota che allora pilotò per primo la Concordia in uscita dal cantiere verso il mare aperto: come dire  l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine.
Come detto la nave sarà ormeggiata nell’estremo di levante della diga foranea proprio nell’angolo che questa forma con la diga di supporto che chiude lo specchio acqueo del porto davanti a Pegli; 13 nuove grandi bitte gialle la terranno saldamente ancorata alla diga nella posizione in cui resterà fino a dicembre.  Le operazioni di alleggerimento (o di stripping come si dice in Inglese) serviranno ad eliminare tutti gli arredi, le suppellettili, i materiali e le parti interne: la Costa Concordia farà così una cura dimagrante da 18mila tonnellate in grado di far diminuire la parte sommersa dagli attuali 18 metri e mezzo ai circa 15 metri finali, operazione necessaria perchè la Concordia possa poi trovare albergo per la totale demolizione finale nell’area del Superbacino nel porto di Genova.
Il materiale rimosso dalla nave sarà trasportato con un breve tragitto su chiatte fino al vicino sesto modulo, nella parte di levante dove negli anni scorsi è stata costruita la nuova vasca dell’Acquario, e poi portato via dai camion; secondo il Presidente dell’Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo il movimento dovrebbe essere di circa 10 camion al giorno, quindi non particolarmente pesante.
Due file di panne di contenimento separeranno lo scafo dalle acque interne del porto e del canale di calma per contrastare e fermare possibili rischi di sversamento in mare di liquidi; una fila di panne galleggiante ed una ancorata invece al fondale.  Da quelle parti la profondità varia dai 20 ai 25 metri ed è proprio grazie a questo ampio “pescaggio” che la nave ha potuto essere ospitata a Genova ed in Italia: senza i 20 e più metri di profondità delle acque sul lato interno della diga foranea di Pra’ la nave sarebbe quasi certamente stata condotta e demolita in Turchia, con costi oltretutto minori per l’Assicurazione e la Costa Crociere, e con buona pace di tutti.  Domenica pomeriggio è atteso a Pra’ anche il Primo Ministro del governo italiano Matteo Renzi (e questa volta non è un ..pesce d’aprile !).
Sono intanto già scattate alcune pesanti limitazioni di accesso e di movimento all’area intorno al porto di Pra’.  Già da qualche giorno non è possibile accedere alla diga foranea se non per i soli addetti ai lavori; inoltre la Capitaneria di Porto ha disposto la creazione di una zona rossa per un totale 20 miglia quadrate, in tutta l’area che sarà interessata dalle manovre di transito ed ormeggio della Concordia.   Questa zona off limits sarà attiva dalle prime ore notturne di domenica fino all’avvenuta conclusione delle operazioni di ormeggio della nave. In questo periodo di tempo all’interno della zona sarà in vigore il divieto di navigazione, ormeggio e partenza di qualsiasi nave o natante; saranno anche vietate la balneazione e le attività subacque a Pra’, Pegli e Voltri.  Per le imbarcazioni che non rispetteranno queste consegne sono previste ammende piuttosto pesanti dai 170 ai 360 euro.  Anche dopo l’ormeggio della Concordia e per tutti i mesi di permanenza della nave nel porto di Pra’ inoltre le imbarcazioni della Fascia di Rispetto potranno uscire solo da levante attraverso l’apertura di Pegli e non potranno più attraversare il bacino portuale interno in direzione ponente.