Conclusa la triade di film “PER VOCE SOLA” – Nuovo Cinema Palmaro

Francesca Mantero-

Si è conclusa da poco una iniziativa aperta alla cittadinanza organizzata grazie alla collaborazione del Nuovo Cinema Palmaro e del Gruppo Storico Culturale Praese. La breve rassegna cinematografica ha fatto registrare una buona affluenza di pubblico, che ha mostrato un vivo apprezzamento per i film proposti,introdotti dalla professoressa Francesca Mantero. PER VOCE SOLA, il “titolo” della rassegna, si riferisce alla caratteristica che accomuna i tre film, la presenza di un unico eroe, un protagonista che domina la storia. Ci possono essere personaggi di contorno, ma il film si regge su quel protagonista, non esisterebbe senza di lui. Il regista del primo film è Paolo Sorrentino, una delle voci più significative nel panorama del cinema italiano. Il suo LE CONSEGUENZE DELL’AMORE traccia un ritratto incisivo di un misterioso personaggio che vive da otto anni in una stanza d’albergo in una piccola città svizzera. In un appunto sul suo taccuino il protagonista, magistralmente interpretato da Toni Servillo, ricorda a se stesso di “non sottovalutare le conseguenze dell’amore”, ma quando inizia a parlare con la giovane barista dell’albergo si mette in moto un meccanismo che sconvolge il suo destino. Sono invece esordienti Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, i registi del secondo film, SALVO. In questo caso l’eroe della vicenda è un killer della mafia, una macchina programmata per dare la morte. Salvo uccide il mandante di un regolamento di conti mafioso, ma a casa della vittima c’è anche la sorella, cieca dalla nascita. Quando il killer le passa sulla faccia le mani insanguinate accade un fatto inspiegabile, la ragazza riacquista la vista. Da allora un legame imprevedibile li unisce. Si potrebbe dire che il film è la storia di una fuga, il tentativo di sottrarsi a un destino che in certi ambienti sembra segnato, e i due registi la raccontano mescolando generi diversi, dal noir al western al cinema orientale. Il terzo film, LOCKE di Steven Knight, ha come protagonista

un uomo che ha commesso un grave errore e decide di risponderne in modo totale, mettendo in gioco tutto quello che ha, la famiglia e la carriera. Un percorso di ottanta minuti nel quale il tempo della storia e il tempo del racconto coincidono e non c’è altro luogo al di fuori dell’abitacolo della Bmw in movimento e nessun altro personaggio oltre a quello del titolo, impegnato in un dialogo telefonico sempre più incalzante con gli altri nomi del cast che compaiono nei titoli di coda ma sono soltanto voci: un modo molto efficace per parlare del tema del giusto e dell’ingiusto, dell’assunzione di responsabilità, per scomoda e punitiva che sia, e dell’estrema fragilità degli edifici morali sui quali costruiamo le nostre famiglie e le nostre sicurezze.