Ciao Lastrico

Guido Barbazza –

Lo scorso 18 giugno Genova ha vinto la 62^a regata delle Antiche Repubbliche Marinare, che si è disputata a Pisa, lungo il fiume Arno. Il galeone bianco della “Superba” si è imposto nettamente, rimanendo in testa dall’inizio alla fine in questa dura competizione dove si fondono agonismo e storia millenaria. Genova non vinceva la regata da ben 17 anni, ed è tornata alla vittoria con la bandiera listata a lutto per ricordare il suo mitico Nostromo, Giovanni Lastrico, scomparso solo due giorni prima.

Lastrico, come ricorda Franco “Frinco” Castiglione: «Se ne è andato in silenzio, come non ci aveva abituato, un pilastro della ASD SMS Pescatori Pra’, Giovanni Lastrico, per anni in prima linea, campione di sport e umanità, quando si dice “Italiani : popolo di poeti e naviganti“, lui incarnava perfettamente questa figura: citava a memoria Pascoli, Carducci, Montale e Dante, con una gestualità unica. Nostromo per anni dell’armo di Genova delle Repubbliche Marinare, e ironia della sorte scomparso proprio due giorni prima di quella meravigliosa vittoria, preparava con cura e maestria il glorioso Galeone ospitato nell’hangar centrale delle palazzine del canottaggio di Pra’. Anni passati nel Gruppo Sportivo Speranza a preparare atleti, imbarcazioni e trasferte, anni dedicati al canottaggio sempre e costantemente, prima con i gozzetti e le lariane, poi con il sedile mobile, anche quando per ragioni logistiche noi dello Speranza ci siamo uniti alla SMS Pescatori Pra’, spostando di fatto la nostra sede sociale. Amato e rispettato da tutti, maestro di marineria, partecipava regolarmente alle nostre lezioni didattiche dove racconti e aneddoti non mancavano mai. Ci mancherà la sua voce, il suo essere gentile con le signore, ma soprattutto il suo sorriso e la sua ironia». Gianni, pur abitando a Pegli, è da considerarsi un Praese DOC: anche nel carattere e nella gestualità era poco affine allo stile “noblesse” e molto più allineato all’approccio forte e rude dei praesi. Lui era un vero personaggio, un tipo “folcloristico”: alto, dal fisico prestante, la voce tuonante e che incuteva rispetto, era “il capo calata” della SMS, anche in considerazione della sua vita avventurosa, che lo ha portato ad essere subacqueo e palombaro professionista, paracadutista, velista di “Flying Dutchmann” nella nazionale alle olimpiadi e anche, incredibile, giocatore di calcio nella Triestina a fianco di un giovane Nereo Rocco.

Un affettuoso ricordo di Luca Cambiaso lo ricorda in una “voce di calata”, non si sa quanto affidabile che diceva che «entrato a lavorare in AMT come bigliettario, ma subito licenziatosi perchè gli veniva il mal di mare…». Mentre assistevo alla telecronaca di Rai2 della regata è stato bello seguire il commentatore che, subito prima della partenza ricordava Lastrico, e anche Giovanni “Taggen” Cavallino, Praino Doc e per molti anni proprio timoniere del galeone di Genova, all’epoca dei successi sotto la spinta forte ed imperiosa di “Pino o Voenollo”, altro mito praese del remo. Ebbene sì, la storia ed i successi del Galeone delle Repubbliche Marinare di Genova sono inscindibili da quella del canottaggio praese. Solo un’anno fa Lastrico mi aveva portato su un catamarano dello Speranza lungo il canale di calma, per scrivere un’articolo poi pubblicato su SuPra’Tutto, e mi aveva spiegato quanto sarebbe bello se la prossima regata in quel di Genova si tenesse proprio a Pra’, un sito ideale sia dal punto di vista tecnico-vogatorio, sia per l’ottimale fruibilità e visione da parte degli spettatori. Il grande sogno di Lastrico sembra abbia molte possibilità di avverarsi, già nel 2018.