Elis@Provinciali –
Lunedi’ 23 le aspettative erano altissime, da ogni parte:il sindaco Marco Bucci ed il presidente di ADPS, Paolo Emilio Signorini erano attesi a Voltri in Consiglio per illustrare il progetto,ma i comitati ed i cittadini hanno ricevuto , dapprima il rifiuto ad essere auditi, se non attraverso alcune domande lette dal presidente Guido Barbazza e poi hanno appreso una sfilza di informazioni parziali, negative e preoccupanti.
Non ne vuol sapere, Bucci, di recedere dal proposito di caricare Pra’, ed il Ponente tutto, di nuove e pesanti servitu’. Un cantiere, contiguo al sesto modulo, costituito da un impalcato di 30 mt a mare e d altrettanti ad est,su palificazione,ovvero provvisorio,verra’ realizzato in appoggio al cosiddetto “dentino”
<<Inizialmente, i cassoni dovevano essere 59. Invece, anche ascoltando la cittadinanza ne faremo a Pra’ solo 39, (bonta’ loro), ed i residuali a fare 97 ,tra Vado e Piombino.
Tutto verrà smontato appena terminata la fabbrica dei cassoni. Che inizierà nella primavera del 2024 e durerà per due anni>> precisa Signorini, con un funzionario portuale che illustra gli aspetti tecnici dei manufatti. Saranno larghi 66 metri, lunghi 30 metri e alti 33 metri, fuori dall’acqua 17 mt. Ovviamente servira’ un impianto di betonaggio sul posto. >>
Ovvero giorno e notte i cittadini, per due anni se va bene, subiranno un continuo insulto acustico, visivo, dell’aria, senza precedenti, nonostante le oltre 2mila firme tra le mail di protesta inviate dai lettori di Supra ‘tutto e la raccolta online , i numerosi articoli di protesta,e la precedente determina del Consiglio municipale che esprimeva parere contrario.
Signorini e Bucci, seraficamente e ben consapevoli di andare contro la volonta’ delle persone, voila’ , ci hanno servito un indigesto pasto completo, o mangi questa minestra, o salti dalla finestra!
Sono stati minimizzati i rischi cui si andra’ incontro, dovrebbe bastare la rassicurazione verbale di costoro, che hanno fatto strame e carta straccia degli storici accordi che ponevano ben 9 punti come paletti all’espansione portuale,perche’ << Citta e Porto devono dialogare , stiamo parlando del futuro della nostra citta , lo facciamo per i nostri figli, arriveranno dal PNRR diciassette miliardi di euro per le infrastrutture: non possiamo permetterci di perdere questi finanziamenti, dopo che la città è rimasta ferma per oltre vent’anni e chi è venuto prima di me non ha fatto nulla.>> Testuale,da Bucci, ora due osservazioni, questo non e’ stato affatto un dialogo, bensi’ un monologo,ed anche piuttosto perentorio , come abbiamo gia’ detto :Il problema non e’ certo quello di non fare la nuova diga del porto di Genova, ci mancherebbe,è un’opera colossale e strategica sulla quale nessuno si sogna d i opporsi, ma i cittadini, tutti dal primo all’ultimo che era presente, si chiedono che bisogno vi sia di infierire sempre e solo sul nostro territorio.
A onor del vero, Bucci ha lasciato uno spiraglio<<Se mi proponete un sito idoneo che abbia le caratteristiche logistiche del Porto di Pra’, lo prendo in considerazione>> … Sarebbe tanto semplice dividere i cassoni tra Vado e Piombino, lasciando in pace Pra’ ed il Ponente che per 40 anni hanno subito scempi irreparabili, sacrificato la qualita’ della loro vita e non sono stati ancora compensati da questo sfacelo.
Circa centocinquanta cittadini dei comitati e non, Pegli bene comune, Lido, Multedo , Pra , Palmaro, Voltri e Fondazione Primavera hanno dato vita ad una manifestazione spontanea di protesta, occupando la carreggiata , con fischi, cartelli, ironici battimani, sono giunti alcuni agenti di P.S. Intanto, nella sala Consiliare
il dibattito si faceva aspro ed acceso, governato dal presidente Barbazza, ma chi ha ascoltato la diretta streaming si e’ detto amareggiato, il tutto e’ andato avanti sino alle h 20, e molto spesso gli interventi sono apparsi volti piu’ a disgregare l’unita’ del Consiglio,che a trovare un intesa per arginare efficacemente il progetto illustrato. Tantissime le interruzioni. Sabbiamo bene cosa significa “divide ed impera”, la storia ci insegna che occorre affrontare gli antagonisti con coesione ed infatti , tra i comitati , c e’ stata alla fine la richiesta al presidente Barbazza, di incontrare nuovamente il sindaco, in assemblea pubblica cittadina, da tenersi al piu’ presto in una sede con maggior capienza. Dulcis in fundo, gli amici del Comitato di Pegli , accostandosi al sindaco che usciva dal Municipio, pare abbiamo ricevuto l’informazione che l’impalcato sara’ permanente, e costituira’ la base per un non meglio definito parco ludico. Le opere di compensazione numerate saranno:
Il parco delle dune con quattro piazze pubbliche, la pista ciclabile che proseguirà sino a Levante, l’elettrificazione delle banchine, un nuovo ponte sulla fascia di rispetto .Da sottolineare che si tratta di opere gia previste da decenni anni e sempre disattese, l’amministrazione si fa bella esibendo come nuove compensazioni, quello che e’ un diritto sacrosanto, sul quale la Fondazione Primavera aprì e sostenne un dibattito piu’ che decennale, peraltro in alcuni casi produttivo, (vedi le dune, le alberature ecc.ra) I consiglieri, cittadini, i comitati che abbiamo sentito non si rassegnano alla realizzazione di questo progetto, che vanifica la riqualificazione del ponente. <<Ci batteremo ancora ed ancora”>>
Ogni cm2 di acqua e terra sottratto al territorio per servitu’ industriali e’ gravido di responsabilita’, pensiamo al canale di Calma che ospita le attivita’ di regata e canotaggio,i praini, i pegliesi, i voltresi non accetteranno di frequentare una passeggiata che se pur venisse un capolavoro, viene a trovarsi vicino al cantiere cassoni, ed è profondamente iniqua : cosa respirerebbero i bambini, i podisti , i piccoli sugli optimist, le persone disabili, le scuole che da sempre praticano attivita’ nautiche e marine, le societa’ di pesca e vela che si affacciano sullo specchio acqueo di Pra’? Dovremo anche ospitare la regata dei Galeoni, avendo vinto l’ultimo Palio delle Repubbliche Marinare… bella commistione, davvero insolita e penalizzante per tutti!
Il primo mandato del sindaco Bucci e’ stato caratterizzato dal gravissimo problema della ricostruzione del ponte Morandi, in cui era commissario, egli ha governato bene tale circostanza ,in modo tale da aver esportato il “modello Genova”, ed ha infatti ottenuto la riconferma, riconoscendo il suo merito ….ma ascoltando i miei concittadini, la protesta e’ unanime, ci si e’ sentiti traditi, dopo tante pubbliche promesse di lasciare il porto cosi’ com’e,: la partita cassoni e’ molto delicata,necessita’ di maggior attenzione agli abitanti, al loro benessere presente e futuro, c’e’ un anno ancora per riconsiderare questa improvvida proposta, perche’ anche noi <<Lo facciamo per i nostri figli>> Perseguendo in questo tragico progetto, l’amministrazione porra’ la pietra tombale sulla riqualificazione del nostro territorio, ancora una volta oggetto di indegno e spregevole sfruttamento.
Usque tandem? 
Io ero presente e come me, tanta gente e’ stata lasciata fuori al freddo in una rigida giornata.
La sala scelta per l’incontro era gia’ satura quando sono arrivata con altre amiche di Palmaro prima delle 14.30!
Si doveva chiedere il Teatro del Ponente dove i cittadini avrebbero potuto manifestare i loro dubbi e proteste senza rischiare di prendersi una polmonite per difendere il nostro gia’ tanto devastato territorio da un’altro ulteriore “scellerato” progetto che danneggera’ ulteriormente la nostra esistenza e quella dei nostri figli!!!!
Non ci sono parole ….ma tanta rabbia!!!!
Quando nasce un fungo pensano bene gira che ti rigira di appiopparlo a Pra’. Un bel NO bisogna dirlo, in Pra’ ne abbiamo di problematiche ambientali di ogni genere da vendere. Il Sindaco/Doge ci chiede suggerimenti per il sito da prendere in considerazione; presto fatto guardando la cartina suggerisco ala coppia Comune/ADPS alcune aree. Visto che a levante non ci sono siti con accosti marittimi appropriati si possono trovare aree più vicine, come le aree ILVA, oppure a CALATA BETTOLO, i terminalisti desiderosi di aumentare i futuri traffici, per 2/3 anni potrebbero lasciare momentaneamente una piccola parte di area(fatta con soldi pubblici) perdendo qualche tiro di containers per attrezzare il cantiere cementifero a produrre i blocchi per la diga. Altra area, anche SOTTO LA LANTERNA nel sito ex centrale elettrica. In quelle zone il cantiere avrebbe le connessioni autostradali e ferroviarie a portata di mano. E sarebbe lontano dalle case. Inoltre il trasporto verso la nuova diga sarebbe più breve e meno costoso rispetto al cantiere davanti a Pra’, essendo la nuova diga per la maggior parte davanti a SPD’ Arena. Una volta finita la Fabbrica dei cassoni sparirebbe. Parlano con lingua biforcuta sulle compensazioni, CHE NON VOGLIAMO! Le compensazioni enunciate (dune, parco ludico, elettrificazione banchine) sono progetti suggeriti dalla Fondazione Primavera e sugellati da accordi di anni scorsi. Che faccia! Poi l’incontro con il pubblico, una farsa, far accedere solo i comitati con domande “filtrate” con fuori in piazza uno spiegamento di forze dell’ ordine come al G8. Clima da Marchese del Grillo. Praino irritato