Canale di Calma di Pra’…storia di un sogno…

Maria Luisa Decotto-

La 69^ edizione della Regata Storica delle Antiche Repubbliche Marinare è stata l’occasione per mostrare al grande pubblico il nostro Canale di Calma, un vero e proprio Stadio del Remo, contornato su ambo le sponde da belle Passeggiate di cui quella sul lato sud, intitolata proprio alle Antiche Repubbliche Marinare, è un percorso verde ciclo pedonale, grazie alle Dune e alle varie essenze arboree che la adornano, mentre dopo la metà ospita un nuovo Parco ormai in via di ultimazione. Molte delle persone accorse per sostenere i loro equipaggi si sono dette stupite della bellezza di Pra’ e soprattutto di questa sua parte e questa loro ammirazione ha suscitato in molti una riflessione sul percorso che ha portato alla costruzione di questo esempio piuttosto insolito di aree di pregio in stretta coabitazione con le aree portuali. SUPRA’TUTTO desidera contribuire alla riflessione ricordando i fatti salienti perché tutta la Fascia di Rispetto e in particolare il Canale non sono piovuti dall’alto ma sono frutto di un lavoro corale, di una collaborazione tra Associazioni, docenti universitari, cittadini, esponenti delle Istituzioni, un lavoro lungo ed estenuante portato avanti con la volontà e la perseveranza di chi non si arrese a ciò che sembrava inevitabile. Ricordiamo che nel 1985 sulla diga foranea che aveva cancellato per sempre il nostro bellissimo orizzonte era comparsa una gigantesca scritta bianca “PRA’ CONTRO” …che la diceva lunga su quale era il sentimento degli abitanti… Ottenere una Fascia di Rispetto fu una difficile impresa: il progetto iniziale prevedeva che il porto arrivasse fino alla ferrovia e solo la lungimiranza e la caparbietà di persone coraggiose e illuminate tra cui ricordiamo don Giorgio Parodi, Parroco di N.S.del Soccorso e San Rocco, e Giuliano Boffardi, già Presidente della Circoscrizione di Pra’, ottenne che venisse cambiato il Piano Regolatore Portuale e che una zona cuscinetto si frapponesse tra l’abitato e il porto. E fu già una bella vittoria … Intanto il riempimento procedeva e sempre più terra veniva gettata in mare e la nostra amatissima acqua andava via via scomparendo… Fu allora che due laureandi in Architettura Diego Zoppi e Sandra Venturi presentarono una tesi in cui immaginavano di lasciare un piccolo canale che partendo dal mare davanti al Castelluccio arrivasse fino al Mucchio, all’altezza di piazza Sciesa, con due file di palme sui lati e due passeggiate. Un sogno per chi ormai pensava che la terra avrebbe totalmente cancellato il mare. Questo progetto tramite il Presidente di Circoscrizione di allora, Ginetto Parodi, venne presentato in una Assemblea pubblica molto partecipata: centinaia di cittadini affollavano la grande sala polivalente sotto la Chiesa di don Giorgio, che fu tra i primi a cogliere il potenziale di questa idea, e tutti guardavano entusiasti le tavole della tesi/progetto esposte sulle pareti. Come sempre l’appetito vien mangiando e molti iniziarono a pensare “perché un canale così corto? Perché non farlo lungo tutta la piattaforma Portuale? Perché non farlo molto più largo? …” Ovviamente in prima fila ci furono coloro che di mare vivevano e sul mare portavano avanti le loro attività”: le Società dei pescatori, lo Speranza Pra’ , l’Aragno, le Associazioni di Pesca Sportiva e insieme a loro tutte le altre realtà associative e i cittadini che non riuscivano a rassegnarsi al disastro che si stava preparando. Non era affatto semplice… C’erano da convincere le Istituzioni, c’era qualcuno che si sarebbe accontentato del “Canalino” e c’era invece chi voleva più acqua possibile… In quegli anni le Assemblee infuocate non si contavano e durante una di queste l’allora Preside di Architettura disse queste testuali parole: “ Cittadini di Pra’ , non abbiate paura di sognare…”. E i cittadini di Pra’ non ebbero paura… Complice anche la terribile alluvione del ’93, quella in cui scomparve l’amatissimo dottor Achille Dapelo, a cui fu in seguito dedicato il Parco sulla Fascia, fu chiaro a tutti che Pra’ non poteva fare a meno di un grande specchio acqueo, anche per la sua sicurezza. Purtroppo nel tratto dal Branega al San Giuliano il riempimento arrivava ormai fino alla ferrovia e lì il sogno del Canale dovette fermarsi: forse sembrava impossibile togliere la terra appena messa e scavare fino a raggiungere il mare di ponente, cosa che invece è stata fatta recentemente alla Fiera del Mare e che potrebbe essere realizzata in futuro anche a Pra’. Comunque sogni e coraggio ci hanno portato fin qui, a un Canale che ci consente di guardare e vivere la nostra acqua, che ospita allenamenti e gare, pieno di natanti di ogni tipo, un luogo di sport e di svago anche se i sogni non sono per niente terminati… Adesso in questa area il sogno prevede un ponte che colleghi verso il fondo le due sponde e la prosecuzione della Passeggiata ciclopedonale lungo tutto il lato di levante della piattaforma portuale. E i sogni hanno ripreso vigore alcuni anni fa’ e si sono rivolti verso Palmaro e Ca’Nova… stavolta a sognare è stata la FondAzione PRimA’vera che tramite il tavolo di lavoro PRA’LMARIUM ha coinvolto Istituzioni, Università, Associazioni del territorio e la Farmacia Palmaro, che ha sponsorizzato l’idea di un Concorso tra studenti, da cui poi sono scaturite le idee che hanno dato vita ad un Progetto per riportare almeno una lama d’acqua e una passeggiata davanti a quella parte di litorale che non aveva beneficiato né di una Fascia di Rispetto né tanto meno di un Canale, una passeggiata con dune che allontanino almeno visivamente il traffico portuale e una fermata del treno metropolitano. Un Progetto che è stato inserito nel PINQUA, che ha vinto un Bando e che sarà di prossima realizzazione… mentre il sogno prevede che finalmente si realizzi un vero Canale navigabile che “stacchi” il porto e che si colleghi al mare verso ponente…I Praini lo hanno già dimostrato in passato che qui da noi con i sogni non si scherza…