Basilico per l’inverno

Velocifero –

Tempi addietro, quando non c’erano le serre moderne, d’inverno, specie per chi non era di Pra’, era assai più difficile avere facilmente il basilico a disposizione per fare il pesto e, conseguentemente, anche il minestrone. Era stato pertanto sviluppato un metodo per conservarlo sottovetro, come segue: “Raccogliere le foglie di basilico e, lavate, porle ad asciugare all’ombra. Tritarle, indi, con la mezzaluna in modo assai fine, versarle poi in una scodella, condirle con olio e sale tenendo presente che occorre far sì che l’intruglio di basilico rimanga più salato del consueto. Preparare un barattolo di vetro con dentro circa mezzo centimetro d’olio e mettervi il preparato. Pressare bene il trito e, a barattolo pieno, lasciare lo spazio sufficiente ad aggiungere un altro po’ di d’olio (circa 1/2 centimetro.). Chiudere ermeticamente e conservare in frigo, avendo cura, dopo eventuali prelievi, di aggiungere olio, affinché il composto rimanga sempre coperto. Volendo fare il pesto prelevare un cucchiaio o due di basilico trito che si aggiungerà all’aglio preventivamente pestato nel mortaio, ecc. E a proposito di minestrone e basilico su “Il grande libro delle conserve liguri”, di Aidano Schmuckher, del 1981, dove figura la ricetta del “basilico per l’inverno” viene citato anche un antico versetto genovese: “O menestron o se fã co baxaicò di orti de Pra’ e co formaggio olandeise, misso a secca, in sce un cu de grilletto all’ombra!” Curioso, visto che mai si è sentito dire che il formaggio olandese dovesse usarsi per il minestrone, ma il riferimento al basilico di Pra’ è, ancora una volta, correttamente, presente.