Attività e gare di canottaggio a rischio se non si draga la foce del San Pietro

 

Luciano Bozzo –

Le intense piogge all’inizio dello scorso mese di novembre hanno gonfiato d’acqua il rio San Pietro tanto da far temere in alcuni frangenti anche un possibile straripamento del corso d’acqua. Questo drammatico evento per fortuna non si è verificato ma una delle conseguenze della piena è stato il totale interramento della foce del torrente a causa del terreno e del fango portati dalla corrente.
A pagarne le conseguenze sono i canottieri del G.S. Speranza e delle altre società di canottaggio genovesi che utilizzano il Centro remiero di Pra’ per la loro attività. Il Centro si trova infatti proprio sulla riva destra della foce del San Pietro e a causa del terreno e del fango che hanno totalmente coperto lo spazio acqueo le imbarcazioni non possono essere varate in acqua se non con estrema difficoltà.

<Tutti gli anni o quasi è sempre la stessa storia;> ci rivela Luca Cambiaso, Segretario del G.S. Speranza, <con le piogge autunnali la foce del rio si interra e diventa complicato riuscire a svolgere la nostra attività. Quest’anno poi è stato anche peggio per il fatto che la scorsa primavera, subito prima della Regata delle repubbliche marinare, è stato fatto un dragaggio superficiale della foce del rio ma, per guadagnare tempo, il terreno rimosso non è stato asportato ma ci si è limitati ad ammonticchiarlo in un angolo in modo che non creasse problemi all’alaggio delle imbarcazioni. Con la piena però questo terriccio si è nuovamente distribuito sul letto del torrente ed insieme a quello trasportato da monte ha notevolmente aumentato il “tappo” di terra proprio davanti al Centro remiero. E ad essere penalizzato non è solo lo Speranza ma tutto il movimento remiero genovese che utilizza il Canale di Calma di Pra’, un ottimo campo di allenamento e di gara.>

Con il passare del tempo la situazione è ulteriormente peggiorata ed ora i ragazzi e gli atleti per riuscire a “prendere l’acqua” e potersi così allenare devono fare letteralmente i salti mortali.

L’interramento della foce del rio ha reso anche impossibile l’allenamento del Galeone di Genova che solo nello scorso giugno era stato seguito con passione e tifo assordante da migliaia di persone nel corso della Regata delle antiche repubbliche marinare; così in attesa che venga risolto il problema il Galeone ha dovuto abbandonare il nostro Canale di Calma e trovare asilo nelle acque del porto di Genova. Aggiungiamo poi che nel caso di una nuova ed improvvisa piena del torrente lo sbarramento di terreno alla foce farebbe da ostacolo al defluire delle acque aumentando così il rischio di esondazioni a monte.

A fine gennaio, su iniziativa del Consigliere Municipale Filippo Bruzzone, il Consiglio Municipale aveva rivolto un’interpellanza al Sindaco di Genova con la quale si chiedeva quali fossero le tempistiche previste dal Comune per effettuare il dragaggio del fondo, già richiesto in precedenza.

<Le opere di dragaggio spetterebbero alla Città Metropolitana (la ex Provincia)> ci fa sapere il presidente del Municipio Claudio Chiarotti, <ma poichè questa non ha sufficienti risorse, già da diversi anni è il Comune di Genova, tramite l’intervento di ASTER, a farsi carico del problema. E visto che parliamo di un fenomeno periodico occorrerebbe che tali interventi fossero fatti in automatico ogni anno. Lo stesso discorso vale per la manutenzione e la pulizia delle griglie di contenimento sul letto del torrente più a monte (all’incirca all’incrocio tra via Cordanieri e via Finale); senza una pulizia periodica le griglie diventano non solo inutili ma anzi controproducenti in caso di forti piogge.>

Tornando al canottaggio Oscar Capocci, presidente del G.S. Speranza non usa mezze parole: <Senza il dragaggio della foce in tempi brevissimi tutte le regate in programma nei prossimi mesi non potranno essere effettuate. Parliamo di tre gare a livello regonale che dovrebbero svolgersi tra marzo e maggio ad iniziare dal 17 marzo ed una a livello nazionale in programma a giugno. Oltre che una pesante sconfitta per lo sport la mancata disputa di queste regate rappresenterebbe anche un danno economico molto grave per la nostra società ma anche per le altre società di canottaggio genovese.>

Ed il Sindaco Marco Bucci, anche se non ha ancora risposto direttamente all’interpellanza del Consiglio Municipale, ha ben presente il problema che attanaglia in modo analogo anche la località di Nervi e sta spingendo perchè venga risolto senza perdere altro tempo.

L’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune Paolo Fanghella che sta seguendo la questione e che abbiamo incontrato a palazzo Tursi lo scorso 12 febbraio ci ha fatto sapere che < l’intervento di dragaggio della foce del San Pietro dovrebbe essere fatto entro un mese. Si attende il nulla osta di ARPAL che deve prima effettuare una analisi del terriccio che deve essere rimosso dal letto del torrente. L’intervento dovrebbe poi durare pochi giorni mentre il terreno asportato lo si vuole riusare per il ripascimento della spiaggia di Voltri.>

Non resta che sperare che il tutto possa essere fatto prima dell’inizio della stagione agonistica di metà marzo e che per il futuro questo genere di verifiche e di interventi possano diventare una prassi consuetudinaria in modo da ridurre al minimo i disagi per tutti coloro che praticano questo bellissimo sport. L’ideale poi sarebbe riuscire a trovare gli accorgimenti per prevenire il fenomeno dell’interramento anche se la cosa non appare di facile soluzione.

E per aggiungere difficoltà alle difficolta, il G.S. Speranza ed i canottieri genovesi devono anche fare i conti con due dei tre pontili da 18 metri usati per il varo delle barche che sono fuori uso da novembre dopo i pesanti danneggiamenti subiti dalla piena. Spetterebbe a Pra’Viva l’onere dell’intervento per il ripristino dei pontili ma per il momento nulla è stato fatto.