Monica Bruzzone#
Un anno importante per l’Aragno, società ligure storica, fondata nel 1946, che celebra, in questo 2016 un compleanno importante: settant’anni di attività. L’Aragno nasce nell’immediato dopoguerra da un gruppo di ragazzi che vogliono superare, con l’amicizia e lo sport, gli orrori del conflitto mondiale. Il gruppo sportivo prende il nome dall’osteria “do scio Baciccia” dove i giovani si riunivano, e che veniva per gioco chiamata “caffè Aragno” come il celebre ritrovo di via del Corso a Roma.
In questo settantesimo, proprio come tanti anni fa, l’Aragno che dal 2013 inizia il sodalizio agonistico con i Nuotatori Rivarolesi, riparte dai giovani.
Una sfida e una scommessa, che in pochi mesi ha saputo costruire un bel gruppo in cui la pallanuoto è prima di tutto passione e sacrificio, ma anche divertimento. Ecco la rosa del settantesimo, guidata da Andrea Ciampolini, l’allenatore che due anni fa ha contribuito a portare l’Aragno, per la prima volta nella sua storia, in serie B.
In porta c’è Luca Davite, supportato dal senjor Paolo Graffigna. L’esperienza della squadra è garantita dal capitano Lorenzo Tondina e da Davide Giusto, punti di riferimento ormai da qualche anno, ma anche da Cristiano Zambello, Stefano Ursino e Diego Pestarino, quest’ultimo purtroppo fermo per un infortunio. La rosa comprende poi i giovani Alessandro Canepa, Jacopo Pastorino, Nicolò Bardi, Matteo Marenco, Enrico Sidoti, Francesco Pedrini, Giuseppe Puglia. A completare la formazione i giovanissimi provenienti dagli under 17 dell’Aragno: Cristofer Damonte, Lorenzo Bottino, Omar Mandurino, Alberto Canonero.
La prima partita di questa compagine rinnovata, registra una sconfitta contro la Dinamica Torino, nella bella cornice della Piscina Monumentale del capoluogo piemontese. Il risultato di 8 a 3 non rispecchia fedelmente l’andamento della gara, dove l’Aragno Rivarolesi entra in vasca concentrata e coesa, e denota una buona prestazione in difesa anche grazie alla bella prova del portiere Davite, ma pecca in capacità offensiva, complice l’assenza di Matteo Marenco, rimasto a casa per un’influenza. La prima frazione, tesissima, si conclude con il parziale di 1 a 1, mentre il secondo tempo condiziona il risultato, con un 4-1, che premia i torinesi soprattutto sui singoli episodi: sfruttano bene due ripartenze, vanno a segno in una situazione di superiorità numerica e su un tiro diretto dai 5 metri. Gli altri due tempi si chiudono in equilibrio sostanziale, ma la gara, giocata con grande fisicità, perde intensità anche per la stanchezza di entrambe le squadre.
A bordo vasca, il Presidente Stefano Pitale, diviso in questo weekend tra la prima del campionato e il Trofeo Aragno, gara di importanza nazionale, ospitata dall’impianto I Delfini di Genova Pra’, non è demoralizzato dalla sconfitta: “La partita ha avuto due volti: inizialmente abbiamo giocato su buoni livelli e non si è percepita la paura del debuttante. Non dimentichiamo che 9 giocatori sui 13 della rosa sono all’esordio in serie B o hanno giocato con minutaggi bassissimi, e ben due di loro sono esordienti di 15 anni. Poi l’inesperienza si è fatta sentire. Ma noi crediamo molto nel lavoro che stiamo facendo e crediamo nei ragazzi, nonostante la sconfitta iniziale auspichiamo si possa fare bene anche con una squadra di giovani e giovanissimi”.
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