Ancora poca chiarezza sul cantiere ferroviario davanti a Palmaro

Luciano Bozzo #

C’è ancora poca chiarezza sui progetti che Rete Ferroviaria Italiana (R.F.I.) intende portare avanti nella tratta tra Voltri e Pegli e di conseguenza anche sui cantieri già attivi davanti a Palmaro e Ca’ Nuova che tali progetti dovrebbero realizzare. Quanto avvenuto poi tra novembre e dicembre dello scorso anno, quando una ottantina di grossi sacchi bianchi contenente ballast, ovvero pietrisco di massicciata ferroviaria, è stata depositata per settimane nell’area di cantiere davanti a Villa De Mari, ha fatto salire esponenzialmente la preoccupazione e l’allarme dei residenti che vedevano ogni giorno il personale impiegato nel cantiere aggirarsi con circospezione tra quei sacchi misteriosi protetti con tute, guanti bianchi e mascherine e bagnare spesso i sacchi come se volessero evitare la fuoriuscita di materiale pericoloso. Per saperne qualcosa di più su questa vicenda e più in generale su quel che le Ferrovie prevedono di fare nel nostro territorio, a metà gennaio abbiamo incontrato il Presidente del Municipio VII Ponente, Mauro Avvenente il quale ci ha detto che: “Il ballast stoccato davanti a Palmaro, ha fatto sapere R.F.I., proveniva dalla movimentazione di binari nei cantieri di lavoro del nodo ferroviario di Genova e verosimilmente dal cosiddetto “Camerone di Borzoli”, una grande galleria entro cui passano diversi binari e si intersecano più linee; tra queste anche la linea che scorre sopraelevata sulla Fascia di Pra’ e che entra poi in galleria all’altezza di Via Loano. Nel pietrisco raccolto nei sacchi c’erano rocce di serpentinite, le rocce verdi che caratterizzano il tratto montuoso tra Varazze e Sestri Ponente, contenente amianto naturale in misura però inferiore alle soglie di pericolosità, secondo quanto stabilito dai controlli di ARPAL.” Le precauzioni prese dagli addetti ai lavori nel maneggiare questi sacchi non erano quindi necessarie secondo le rilevazioni dell’Ente regionale di protezione ambientale. “I sacchi di ballast sono stati portati via il 19 dicembre, ma questo non ci può e non ci deve bastare. Non è accettabile che materiale di questo genere venga accantonato nel territorio del Municipio, che chiede invece alle Ferrovie chiarezza per quanto riguarda il piano dei lavori in programma e celerità nella loro esecuzione”.
Il Municipio VII Ponente a più riprese avrebbe chiesto informazioni certe a R.F.I. ottenendone solo comunicazioni poco chiare e piani non aggiornati: del resto a detta del Municipio, R.F.I. non sembra riconoscere i Municipi come propri interlocutori diretti preferendo interloquire solo con la Regione ed in parte con il Comune. Ad oggi si hanno informazioni relative a piani che però risalgono a diversi anni fà; questi progetti prevedevano la realizzazione di una metropolitana di superficie con nuove fermate a Palmaro, più o meno davanti a Villa De Mari, Pegli Lido e Multedo, per restare al territorio del Ponente. La stazione di Voltri, si amplierebbe e assolverebbe al ruolo di stazione di interscambio tra la linea metropolitana ed i treni invece a lunga percorrenza: questi ultimi sarebbero instradati nella galleria sotto a Via Loano e raggiungerebbero direttamente la stazione di Genova Piazza Principe via Borzoli. Questo piano prevedeva il quadruplicamento dei binari tra Voltri e Pra’ ed il loro spostamento a mare davanti a Ca’ Nuova e Palmaro; in tal modo si libererebbe una fascia di terreno davanti a questi quartieri, utile per creare un cuscinetto di verde, attenuare l’impatto di ferrovia e porto sulle case e consentire una parziale riqualificazione dei quartieri. Tutto questo però faceva parte di progetti che risalgono ormai ad una decina di anni fa mentre non è così scontato che oggi le Ferrovie non prevedano qualcosa di diverso. L’incertezza e la poca informazione raggiunge poi livelli paradossali ed incredibili per la questione della nuova stazione di Voltri che, secondo i piani originali doveva estendersi verso levante. Dieci anni fa gli inquilini e le attività ospitate in alcuni edifici all’inizio di Via Voltri al confine tra Voltri e Pra’ avevano quindi ricevuto un preavviso di esproprio per la necessità di fare spazio alla nuova stazione. Da allora però le Ferrovie non hanno fatto sapere più niente ed ancora adesso la gente interessata, tra cui anche i titolari e i numerosi frequentatori di una palestra, vivono una situazione di incertezza totale e non sanno se dovranno andarsene e trovare una nuova casa e una nuova sede oppure no; nel frattempo qualcuno se ne è già andato e qualche attività commerciale ha chiuso. A questa situazione paradossale si aggiunge anche una curiosità: uno degli edifici nell’incertezza dell’esproprio è la casa natale di Pietro Traverso che partecipò alla celebre Spedizione dei Mille con Giuseppe Garibaldi e che perì nella battaglia del Volturno nel 1860. Ancora oggi una targa posta sulla facciata della casa ricorda il prode garibaldino, come si vede nella foto. Un altro motivo di frizione tra Ferrovie e Municipio riguarda la ipotizzata messa in posa di pannelli fono-assorbenti lungo la linea ferroviaria all’altezza di Palmaro e l’eccessiva altezza dei pannelli che, secondo la Giunta di Municipio, verrebbero a costituire una specie di muro davanti alle case.   Nel Consiglio Municipale tenutosi a Pra’ a fine settembre 2013 la questione della mancanza di dialogo tra Ferrovie e Municipio è emersa in maniera fragorosa così come la mancanza di informazione per la cittadinanza e la incertezza sul futuro dei progetti delle Ferrovie che impatta sulla vita di molte persone. Una indiscrezione che è stata riferita in Consiglio è che i lavori per la nuova stazione di Voltri sarebbero vincolati alla costruzione di un nuovo viadotto di collegamento tra il porto ed il casello dell’autostrada. Il Consiglio Municipale a settembre ha approvato una risoluzione con cui si impegnava a richiedere la presenza dei responsabili delle Ferrovie e dell’assessore competente Raffaella Paita per la Regione Liguria in un consiglio pubblico che avrebbe dovuto tenersi quanto prima nel Ponente di Genova e fare chiarezza sulla vicenda. A tal proposito, a metà gennaio Mauro Avvenente ci faceva sapere che pur avendo inoltrato le richieste a chi di dovere, come previsto dalla mozione, il Municipio non aveva ancora ottenuto risposte da Regione e Ferrovie e che, perdurando la mancanza di risposte non era da escludersi un consiglio municipale di protesta organizzato davanti alla sede di R.F.I. di Genova, in maniera analoga a quanto già avvenuto nel recente passato davanti a Prefettura e sede della Regione per le questioni del container radioattivo e delle piastre ambulatoriali di Pegli e Voltri.” Su questa mozione il Municipio appare unanime ed anche il Movimento 5 Stelle, per voce del suo capogruppo in Consiglio Municipale Gabriele Fiannacca, sottolinea come inaccettabile il fatto che il Municipio non riesca ad avere voce in capitolo su una questione così importante per il territorio e la cittadinanza del Ponente, e questo vale sia per il rapporto con R.F.I. che per il dialogo con la Società Autostrade che per quello con il porto e l’Autorità portuale. A complicare ulteriormente il tutto si aggiunge anche l’allarme per le rilevazioni di ARPAL che avrebbero trovato una presenza di amianto naturale nel terreno subito a mare del cantiere delle ferrovie davanti a Palmaro anche se non è ancora chiaro se tale presenza supererebbe la soglia di pericolosità oppure no. SuPra’tutto cercherà comunque di tenervi aggiornati su tutta questa delicata questione anche perchè siamo convinti che su questa lingua di territorio davanti a Ca’Nuova e Palmaro si giochi la possibilità, per noi irrinunciabile, di creare non solo una zona cuscinetto di separazione necessaria tra abitato e porto e ferrovia ma anche uno spazio di vivibilità e di riqualificazione per questi due sestieri, come abbiamo provato a disegnare nel progetto “Pra’ Isola Lunga – Porto amico”. Alle prossime puntate quindi.