Velocifero #
I pescatori della Fascia di Rispetto se ne sono accorti già da un po’: a Pra’ sono arrivati i barracuda. I voraci predatori tropicali, originari nel mare dei Caraibi e nel Mar Rosso, a poco a poco, con la complicità del progressivo innalzamento della temperatura delle acque del mar Mediterraneo, hanno prima colonizzato le acque costiere del nord Africa, per poi cominciare a spingersi verso nord, “piantando le tende” nel sud Italia, e spostarsi infine lungo le coste del Lazio e della Sardegna. Il Barracuda, specie ittica del genere “Sphyraena”, ha forma longilinea, aspetto minaccioso e grandi mascelle prominenti dalla nutrita dentatura, che ricorda quella dei Piranha. Nei suoi ambienti d’origine, può anche raggiungere i due metri di lunghezza ed è in grado di raggiungere la velocità di ben 23 nodi (43 Km/h). Vincenzo, della Società Mutuo Soccorso Armatori e Pescatori Pra’, la mattina del 21 giugno, al largo di Prà, a circa un miglio dalla diga del porto di Pra’, con le sue lenze alla traina ne ha pescato un bell’esemplare della lunghezza di circa 60 centimetri. «I barracuda, in Liguria hanno cominciato a farsi vedere già da una decina di anni nell’imperiese – ci ha spiegato Gianni, altro socio e pescatore “del Mutuo Soccorso” – e da un po’ si vedono anche davanti a Pra’, ma da qualche tempo se ne vedono molti di più». «E’ un pesce aggressivo, combattivo, che si può catturare solo quando fa buio – ha precisato Vincenzo – ha carne bianca e soda, senza spine, da cui si ricavano facilmente dei bei filetti, che come gusto ricorda vagamente quella del “suello”. Rende molto bene bollito».
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