Giuseppe Bruzzone –
Nella serata del 25 Luglio i giardinetti di piazza Bignami sono
stati animati da un avvenimento insolito: una pastasciutta
antifascista offerta dall’ Anpi di Pra. Hanno voluto ricordare la
festa organizzata dalla famiglia Cervi il 25 Luglio 1943 che offrì
al paese di Campegine una pastasciutta per festeggiare l’
arresto di Benito Mussolini e la caduta del partito fascista. La
famiglia contadina e antifascista dei Cervi pagò duramente il
gesto; erano già nel mirino dalle forze nazi fasciste ricostituite
dopo l’ 8 settembre, i sette fratelli furono catturati e poi
giustiziati, la madre morì di crepacuore e rimase solo il
capofamiglia Alcide con due figlie a portare avanti l’ impegno
antifascista.
Una bella cerimonia aperta dal giovane segretario Silvano
Chierotti che ha ricordato la storia della famiglia e l’idea che
ebbero: un gesto di solidarietà e speranza di una famiglia che
guardava avanti.
Anche il presidente provinciale Massimo Bisca ha salutato la
piazza ricordando questi momenti, con la guerra a poca
distanza elencando le azioni che A.N.P.I. svolge a favore dei
profughi ucraini in segno di fratellanza e libertà.
Più di un centinaio di commensali hanno gustato la pasta al
sugo seguita da un saporito polpettone.
In chiusura i duo SkyDive che recentemente ha inciso il cd
“Vivo perché sono partigiano” ha allietato la serata con un
repertorio di canzoni della resistenza, e cantautori vari:
Bennato, De Gregori, Bertoli.
In finale il segretario della sezione ha ringraziato i partecipanti:
lo staff di cucina, l’ Alemante Friends per la pasta e il sugo, il
Civ Pra’ insieme e il Borgo di Palmaro per la logistica, il forno
Rocco per il polpettone, le cantine Allara per le bevande, e il
Municipio VII ponente per il patrocinio; una partecipazione
trasversale delle associazioni praesi nel segno della
condivisione e socialità, già pronte al prossimo 25 Luglio per
una super pastasciutta.
Sul finire una “ramata” ha rischiato di rovinare la serata in anticipo,
ma si è subito fermata, non si poteva battere in ritirata: i sette
fratelli non avrebbero gradito.
Per la cronaca tanti piatti di pasta sono stati serviti in
centocinquanta e più piazze d’Italia.
Epigrafe dedicata alla madre dei fratelli Gelindo, Antenore,
Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio, Ettore
La Madre
Quando la sera tornavano dai campi sette figli ed otto col
padre Il suo sorriso attendeva sull’uscio per annunciare che
il desco era pronto. Ma quando in un unico sparo caddero in
sette dinanzi a quel muro la madre disse non vi rimprovero
o figli d’avermi dato tanto dolore l’avete fatto per un’idea
perché mai più nel mondo altre madri debban soffrire la
stessa mia pena.
Ma che ci faccio qui sulla soglia se più la sera non tornerete.
Il padre è forte e rincuora i nipoti “Dopo un raccolto ne viene
un altro” ma io sono soltanto una mamma o figli cari vengo
con voi.
Piero Calamandrei
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